Barbareschi Giovanni

Identifier
san.cat.complArch.92101
Language of Description
Italian
Level of Description
Other
Source
EHRI Partner

Abstract

Giovanni Barbareschi (Milano, 11 febbraio 1922) compie i primi studi a Milano e nel 1937 entra nel Seminario di Venegono dove frequenta il liceo classico. Nel luglio 1943 è studente alla Gregoriana (nel 1944 prenderà la licenza in Teologia e nel 1948 la laurea in Diritto Canonico presso l'Università Lateranense) e, nei suoi soggiorni milanesi, partecipa agli incontri organizzati presso il Collegio San Carlo da Teresio Olivelli, Carlo Bianchi, David Maria Turoldo, Mario Apollonio, Dino Del Bo in cui si esprimono la volontà di resistere alla dittatura nazifascista e i valori della persona, della libertà e della democrazia che troveranno voce più tardi ne "il ribelle". Nel settembre 1943 è alla Casa Alpina di Motta, in Valle Spluga, dove inizia una intensa attività che lo vede impegnato ad accompagnare nella vicina Svizzera ebrei, giovani renitenti alla leva, militari angloamericani fuggiti dai campi di concentramento. Entrato nell'organizzazione scoutistica clandestina delle Aquile randagie, opera attivamente con don Aurelio Giussani, don Enrico Bigatti nell' "Oscar" [Opera scoutistica cattolica aiuto ricercati], di cui è animatore don Andrea Ghetti, che oltre al soccorso a persone ricercate, promuove l'organizzazione di un Ufficio falsi attrezzato alla duplicazione di timbri e documenti per la copertura dell'attività di espatrio clandestino che ha visto portare in salvo 2000 persone e la preparazione di circa 3000 carte d'identità e documenti falsi. Con Claudio Sartori, Carlo Bianchi, Teresio Olivelli, Franco Rovida fa parte del gruppo redazionale del giornale clandestino "il ribelle" di cui vengono pubblicati 26 numeri e 11 quaderni monografici. Nel luglio 1944 raggiunge il Campo di Fossoli e, fortunosamente, riesce a contattare per l'ultima volta i suoi amici Teresio Olivelli e Carlo Bianchi, ivi rinchiusi, che moriranno rispettivamente a Hersbruck nel marzo 1945 e a Fossoli il 12 luglio 1944. Il 10 agosto 1944, a Milano, benedice le salme dei fucilati di Piazzale Loreto e raccoglie dalle loro tasche i biglietti con gli ultimi messaggi destinati alle famiglie. Ordinato sacerdote il 13 agosto 1944, nella notte del 15 viene arrestato dai tedeschi mentre organizza la fuga di detenuti politici e razziali ed è rinchiuso a San Vittore, al V raggio (cella 102), dove subisce un lungo periodo di isolamento e viene ripetutamente torturato. Liberato il 26 settembre 1944, raggiunge in Val Camonica le formazioni delle Fiamme Verdi di cui diviene cappellano. Riarrestato dai tedeschi e portato nel campo di concentramento di Gries, riesce a fuggire prima del Brennero e riprende l'attività clandestina. Tramite un ufficiale inglese da lui aiutato ad espatriare, don Barbareschi entra in contatto con John Mc Caffery e viene coinvolto come corriere nelle trattative avviate tra il Comando Alleato e il Supremo Comando tedesco per evitare la distruzione degli impianti civili e industriali del Nord Italia. Arrestato nuovamente nel febbraio 1945 a Lecco dalle Brigate Nere, viene trasferito al Comando delle SS di Cernobbio e da qui fatto giungere in Svizzera con un messaggio per Mc Caffery. Dopo il 25 aprile interviene a protezione di diversi rappresentanti delle forze fasciste e naziste, tra cui Karl Wolff, Eugenio Dollmann. Nel dopoguerra è decorato con la Croce al merito della Repubblica italiana e con la medaglia d'argento della Resistenza. Nel 1956 è riconosciuto benemerito dalla Comunità israelitica di Milano. A partire dai primi anni Cinquanta è docente presso il Liceo Manzoni di Milano (1954-1986) e assistente della Fuci (1957). Nel 1965 subentra a don Luigi Re nella direzione della Casa Alpina di Motta, incarico che manterrà fino al 1987. E' nominato giudice del Tribunale ecclesiastico regionale lombardo (1981), presidente dell'Istituto diocesano di sostentamento del clero (1986-1995) e, dal 1995, è collaboratore del Vicario episcopale per la formazione permanente del clero. Il fondo conserva documenti della Resistenza, in particolare lettere di Ferruccio Parri, materiale di propaganda di Cln, di partiti, di associazioni antifasciste e della Rsi, documenti della Gnr sul movimento partigiano cattolico in Lombardia, moduli in bianco di enti diversi da falsificare e timbri utilizzati dall'Ufficio falsi dell'Oscar, opuscoli della Collana I Quaderni de "il ribelle", una relazione ms. post liberazione stesa da Eugenio Dollmann e alcune fotografie. Le carte sono state donate da don Barbareschi all'Istituto nazionale nel luglio 2007 insieme a diverse pubblicazioni e periodici che sono entrati a far parte della Biblioteca e dell'Emeroteca dell'Insmli. I documenti, in originale, sono stati esposti alla mostra "I cattolici e la Resistenza" organizzata a Milano presso la fondazione Ambrosianeum in occasione del 60° anniversario della liberazione. Il fondo è stato ordinato e descritto da Gabriella Solaro nel maggio 2008

Extent and Medium

Buste: 1 Fascicoli: 16

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